Piano di Tutela delle Acque - Regione del Veneto
La creazione di strumenti per una gestione più razionale del rischio da alluvione come conseguenza anche all'accresciuta pressione antropica sulle risorse naturali e ad uno sviluppo urbanistico anche in aree a forte rischio idrogeologico ha spinto la P.A. a dotarsi di strumenti di Risk Management.
La Giunta Regionale del Veneto, con delibera n. 3637 del 13.12.2002, ha previsto che per tutti gli strumenti urbanistici generali e le varianti, generali o parziali o che, comunque, possano recare trasformazioni del territorio tali da modificare il regime idraulico esistente, sia presentata una Valutazione di compatibilità idraulica. Previsione poi confermata dal Piano di Tutela delle Acque del 2004 adottato con delibera n. 4453 del 29 dicembre 2004 poi aggiornato dalla nuova stesura del Piano di Tutela delle Acque approvato dalla Regione Veneto con deliberazione del Consiglio regionale n.107 del 5/11/2009 e relative NTA (Allegato 3). Alcune necessarie precisazioni alle NTA sono state introdotte con la approvazione della D.G.R. 80 del 27/01/2011 che ha fornito le Linee Guida Applicative delle NTA del PTA. Sono state poi aggiornate le NTA con Delibera della Giunta Regionale n. 842 del 15 maggio 2012 con successivo aggiornamento del 2018 che costituisce la versione attualmente vigente.
In data 28.08.2012 è stata pubblicata sul BUR della Regione Veneto la Delibera 1770 che fornisce alcune precisazioni relative ad aspetti delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano di Tutela delle Acque.
Sul sito della Regione Veneto, alla pagina dedicata alla Tutela della Risorsa Idrica, sono state pubblicate diverse FAQ relative a singoli temi molto delicati contenuti nelle NTA. Si segnalano, tra le altre, le FAQ relative alle Acque meteoriche di dilavamento e alla Disciplina degli scarichi.
In data 27.05.2014 è stata pubblicata sul BUR della Regione Veneto la Delibera della Giunta Regionale n° 622 del 29 aprile 2014 che introduce alcune precisazioni relative in particolare all'autorizzazione degli scarichi e alle norme previste dall'AUA. Nel dettaglio si segnala al punto 3 che "gli scarichi di acque di prima pioggia di cui all'art. 39, comma 3, del Piano di Tutela delle Acque (P.T.A.) non rientrano nella disciplina dell'A.U.A., mentre vi rientra l'autorizzazione allo scarico di acque meteoriche di dilavamento di cui all'art. 39, comma 1, del P.T.A.".
In data 03.11.2015 con la DGRV n. 1534 del 03/11/2015 sono state apportate ulteriori modifiche e adeguamenti al Piano di Tutela delle Acque, in particolare sono stati modificati gli articoli 33, 34, 37, 38, 39, 40, 44 e Allegati E ed F. Il testo è stato pubblicato sul BUR n° 110 del 20.11.2015, le modifiche rispetto alla precedente versione sono contenute negli Allegato A e Allegato B.
In data 07.04.2017 con la DGRV n. 360 del 07/04/2017 sono state aggiornate le NTA del PTA per rispondere all'esigenza di protezione delle falde possono interessare gli approvvigionamenti idropotabili e potenzialmente impattate da fenomeni di inquinamento di origine antropica [leggasi PFAs]. E' stato quindi aggiunto il comma 11 all'art.9 che prevede la rimozione o la delocalizzazione in aree meno critiche di impianti o stabilimenti in grado di inquinare gli acquiferi ad uso idropotabile.
Testo Coordinato delle NTA aggiornato al 2017.
In data 05.09.2017 viene pubblicata la DGRV n. 1429/2017 recante "Approvazione della modifica al Piano di Tutela delle Acque (PTA), approvato con DCR n. 107 del 5/11/2009, relativa alla nuova classificazione dello stato ecologico e chimico delle acque marino-costiere e di transizione".
Da ultimo, nell'agosto 2021 sono state aggiornate le Norme Tecniche di Attuazione del Piano di Tutela delle Acque (PTA) di cui all'Allegato A3 della DCR n. 107 del 5/11/2009, in recepimento della DGR 1170/2021 per l'inserimento della nuova zona vulnerabile da nitrati e aggiornamento della relativa cartografia zone vulnerabili".
Invarianza Idraulica
La delibera 3637/2002 ha subito diverse modifiche e integrazioni tutte recepite nell'ultima D.G.R. del 6 ottobre 2009 n°2948.
L'Allegato A alla D.G.R. 2948/09 definisce: gli incrementi di impermeabilizzazione inferiori ai 1.000 m2 (0.1 ha) a trascurabile impermeabilizzazione potenziale stabilendo che per essi sia sufficiente l'adozione di buoni criteri costruttivi per ridurre le superfici impermeabili; gli incrementi di impermeabilizzazione compresi fra i 1.000 ed 10.000 m2 (0.1 e 1 ha) a modesta impermeabilizzazione potenziale richiedendo per essi il dimensionamento di idonei volumi compensativi cui affidare funzioni di laminazione delle piene mantenendo le luci di scarico non superiori ad un tubo di diametro 200 mm ed i tiranti idrici nell'invaso inferiori al metro; gli incrementi di impermeabilizzazione interessanti superfici comprese tra 1 ha e 10 ha e superiori a 10 ha con Imp 0,3 a significativa impermeabilizzazione potenziale ammettendo per essi tiranti nell'invaso e luci di scarico in modo da garantire la conservazione della portata massima defluente dall'area in trasformazione ai valori precedenti l'impermeabilizzazione; gli incrementi di impermeabilizzazione interessanti superfici superiori a 10 ha con Imp>0,3 a marcata impermeabilizzazione potenziale richiedendo per essi la presentazione di uno studio di dettaglio molto approfondito.
Ad oggi ho seguito numerosi Studi di Compatibilità Idraulica con particolare riferimento progetti di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili (fotovoltaico e biogas da biomasse) dislocati in tutta la Regione Veneto. Gli studi si sono concentrati preliminarmente sull'inquadramento meteoclimatico e la determinazione dei tempi di corrivazione per eventi meteorici con Tr = 50 anni; tramite la stima della portata massima di piena è stato poi possibile procedere al dimensionamento dei volumi di invaso tramite la creazione di idonei bacini di laminazione o sovradimensionamento della rete meteorica, con dimensionamento dei manufatti di regolazione della portata allo scarico necessari a garantire l'invarianza idraulica a seguito della realizzazione delle opere di progetto.
Un utile guida per la predisposizione delle valutazioni di compatibilità idraulica è formita dai tecnici del Consorzio di bonifica Dese Sile [ora confluito nel Consorzio di bonifica 8. Acque Risorgive].
2022.12.27 - Consorzio Acque Risorgive, pubblicata la nuova
Analisi regionalizzata delle precipitazioni per l'individuazione di curve segnalatrici di possibilità pluviometrica di riferimento - aggiornamento 2019 - che contiene le nuove curve di possibilità pluviometrica calcolate nello studio commissionato da ANBI Veneto che sostituiscono quelle riportate nelle
linee guida elaborate dalla Struttura Commissariale in data 3 agosto 2009.
per la valutazione dei volumi di invaso nell'ambito gestito dal consorzio Acque risorgive andranno quindi utilizzati i fogli di calcolo resi disponibili al seguente link al sito ufficiale.
Modello per la gestione degli eventi meteorici [SWMM 5]
Il software SWMM EPA è un modello di simulazione dinamica degli afflussi-deflussi utilizzato per singolo evento meteorico o per eventi di lunga durata (continua) che provvede alla simulazione del deflusso quantitativo e qualitativo delle acque meteoriche su aree prevalentemente urbane. La componente del deflusso SWMM opera su un insieme di aree sottobacino su cui cade la pioggia ed ove il deflusso viene generato. La porzione di routing di SWMM trasporta questo deflusso attraverso il sistema di trasporto composto da tubi, canali, dispositivi di stoccaggio/trattamento, pompe e regolatori.
SWMM è stato sviluppato nel 1971 e ha subito diversi aggiornamenti importanti da allora. L'edizione attuale, versione 5, è una completa riscrittura della versione precedente. In esecuzione sotto Windows, EPA SWMM 5 fornisce un ambiente integrato per l'editing dei dati di input, l'esecuzione di simulazioni idrauliche e qualità dell'acqua, e visualizzando i risultati in una varietà di formati. Tra questi colori mappe area di drenaggio, i grafici di serie storiche e tabelle, grafici di profilo, e le analisi della frequenza statistica. Questa ultima ri-scrittura di EPA SWMM è stata prodotta dalla divisione delle risorse approvvigionamento idrico e l'acqua del programma di gestione del rischio dell'EPA di ricerca con l'assistenza della società di consulenza di CDM, Inc.
Modellazione corpi idrici superficiali [HEC RAS 4.1.0]
Relativamente agli interventi di allargamento del ponte in oggetto situato tra i comuni di Pravisdomini e Annone Veneto, la Regione Friuli Venezia Giulia ha richiesto l'acquisizione di una Relazione Idraulica che esaminasse nel dettagli i fenomeni idraulici localizzati in prossimità della struttura in caso di eventi meteorici caratterizzati da un tempo di ritorno di 100 anni.
La modellazione del comportamento idraulico è stata realizzata con l'utilizzo del software HEC-RAS rilasciato gratuitamente dalla US ARMY Corps of Engineer che consente di importare su planimetria georeferenziata tutte le caratteristiche geometriche del canale, del ponte, di alcune sezioni tipo. Elaborando i dati relativi alla portata ricavati da analisi statistiche sugli annali idrologici della stazione meteo più vicina relativamente ad un tempo di ritorno di 2, 5 e 100 anni si è potuto dimostrare l'efficacia dell'intervento proposto a fronte di una situazione esistente per la verità già di per sè conforme alle leggi dell'idraulica fluviale. La relazione è stata approvata senza prescrizioni dalla Regione Friuli Venezia Giulia nel settembre 2008.
L'iter autorizzatorio è stato completato dalla redazione di una Relazione Paesaggistica Semplificata ai sensi del D.P.C.M. 12/12/2005 dalla quale fanno parte le immagini precedenti.
Modellazione corpi idrici sotterranei [WhAEM2000 3.2.1]
Il software EPA Wellhead Analytic Element Model in arte “WhAEM2000” sviluppato per Windows (98/NT/2K/XP), è un programma per la modellizzazione geoidrogeologica computerizzata delle acque sotterranee. WhAEM2000 è un software di dominio pubblico, il flusso di acque sotterranee modello progettato per facilitare la delimitazione delle zone di cattura con relativa mappatura delle zone di protezione a favore dello Stato Wellhead Protection Program di (WHPP) e codice sorgente Acqua di valutazione Planning (SWAP) per le forniture di acqua pubblica negli Stati Uniti. WhAEM2000 fornisce un ambiente informatico interattivo per la progettazione delle zone di protezione basato su metodi di raggio, oltre a soluzioni di flusso uniforme, e metodi di modellazione geoidrologica. Le zone di protezione sono progettate e sovrapposto su mappe di base elettroniche.
Le mappe di base per un progetto possono essere caricate in diversi formati quali ad esempio dxf, shp con più livelli vettoriali sovrapposti e modificabili nell'aspetto. La modellazione idrogeologica dei pozzi di pompaggio include la valutazione dell'influenza dei confini idrologici, come i fiumi, laghi, mare, punti di ricarica, e barriere impermeabili naturali e antropiche. Il calcolo si effettua utilizzando il metodo analitico degli elementi finiti.
Modellazione acquiferi profondi [surfer 8= - mapinfo= 8.5]
Modellazione 2D e 3D di un acquifero confinato di spessore pari a 10m sottoposto inizialmente a monitoraggio dei livelli di falda, e successivamente ad emungimento da due piezometri P1 e P2 con portata costante [0.25 l/s nell'esempio].Il modello sviluppato in Visual Basic su Excel consente di inserire un numero x di misure piezometriche e un numero y di pozzi di emungimento. In automatico viene creata una griglia [10x10m] sulla quale viene eseguita un'interpolazione IDW che consente di ottenere una rappresentazione analitica e grafica dell'intero campo di moto indisturbato. Contemporaneamente viene calcolato sulla griglia il cono di depressione relativo ad ogni singolo pozzo, utilizzando infine la sovrapposizione degli effetti viene sottratto alla superficie di falda le depressioni così calcolate. Nelle immagini che seguono, realizzate con Surfer 8 e Mapinfo 8.5, è evidente l'effetto dell'emungimento nei confronti della falda indisturbata.
Ciò consente di determinare l'estensione del fronte di alimentazione [F in figura seguente] dato dal rapporto Q/q [rapporto fra Q portata unitaria estratta e q portata unitaria della falda con q = T x i]. Di conseguenza il fronte F è tanto più grande tanto maggiori sono i prelievi rispetto alla portata naturale della falda.
clicca sulle immagini per ingrandire
D.T.M Digital Terrein Model
La modellazione digitale del terreno è la
rappresentazione della
distribuzione delle quote di un territorio, o di un'altra superficie,
in formato digitale. Una volta creato il modello è possibile inserire
al suo interno ad esempio un tracciato stradale per ricavarne la
distribuzione del profilo longitudinale nonché calcolare rapidamente il
quantitativo di sterri e rinterri conseguenti all'intervento
progettuale.
La rappresentazione 3D consente la visualizzazione di un'immagine
raster i cui pixel sono dotati del parametro elevazione corrispondente
alla quota reale.
La DTM si basa sul concetto di triangolazione e consiste nel collegare idealmente una serie di punti nel terreno formando una rete di triangoli adiacenti, per determinare le coordinate planimetriche. Dalla D.T.M. si passa agevolmente alla creazione delle curve di livello, ovvero linee isoipse determinate sulla discretizzazione dei triangoli del D.T.M.
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